Lettera aperta ad Alessandro Messina

Caro Alessandro,

dopo aver letto la doppia intervista su Valori, ho avuto l’ulteriore ennesima conferma che hai scelto di avviare questa campagna elettorale con affermazioni false e tendenziose. Avrei preferito confrontarmi con te sui contenuti e sul futuro della banca, ma di fronte a certe dichiarazioni, sento il dovere di intervenire per difendere la reputazione di Banca Etica e il lavoro di migliaia di persone che, in questi 25 anni, hanno trasformato un sogno in una realtà concreta e solida

Banca Etica si è sempre distinta non solo per il suo modello di finanza etica, ma anche per la qualità del confronto tra le persone socie. La diversità di opinioni è sempre stata un valore aggiunto, e il dibattito – anche acceso – ha avuto come base il rispetto reciproco e la volontà comune di far crescere la banca. Scegliere la via dello scontro e delle insinuazioni mina questo spirito e rischia di trasformare un momento importante di partecipazione in una sterile contrapposizione. Banca Etica merita un confronto all’altezza della sua storia e dei suoi valori.

Delle tante proposte di cambiamento che sostieni, quella che più colpisce – purtroppo – è il ricorso a uno scontro frontale che non fa bene né alla banca né alle 49.000 le persone socie in Italia e Spagna. Il dibattito elettorale dovrebbe essere un’occasione per discutere idee e progetti, non per diffondere accuse infondate. Insinuare scenari oscuri e attaccare chi ha dedicato anni alla crescita di Banca Etica significa mettere in discussione il lavoro di migliaia di persone socie e dipendenti che, con il loro impegno, hanno reso possibile questa realtà. Se vogliamo davvero il bene della banca, dobbiamo mantenere il confronto su un piano di verità e responsabilità.

Questa sarà la prima e l’ultima volta che ti risponderò in questa forma. Il confronto tra noi continuerà esclusivamente nei canali previsti dal percorso elettorale della banca, nelle sedi dedicate alle persone socie, dove potremo presentare le nostre idee in modo trasparente e aperto. Sarà un confronto basato sui contenuti e sulle proposte, senza spazio per illazioni o strumentalizzazioni.

Nella doppia intervista pubblicata su Valori, in cui non c’è stata alcuna moderazione, mi dipingi come il promotore di un’operazione opaca che vorrebbe consegnare Banca Etica all’influenza di Unipol. Ti chiedo: su quali basi affermi una cosa del genere? Esistono accordi tra la Lista Partecipativa e gruppi bancari o assicurativi? Se così fosse, avremmo ingannato i sette Portatori di Valore che sostengono la nostra lista e, soprattutto, le tantissime persone socie in Italia e in Spagna che hanno costruito e sostenuto il nostro percorso partecipativo.

La realtà è un’altra: noi non abbiamo padrini né interessi nascosti. Abbiamo scelto di confrontarci con la base sociale e ne siamo orgogliosi. Avremmo potuto raccogliere 200 firme (meno dello 0,5% dei soci) e presentare un programma pensato da pochi, invece abbiamo scelto il percorso partecipativo, più complesso ma più coerente con i valori di Banca Etica.

Un programma in continua evoluzione, costruito con i soci

Il nostro programma, non si limita ad un documento e non è un semplice elenco di slogan elettorali; è il risultato del confronto aperto e partecipativo. È pienamente coerente con il Piano Strategico del Gruppo Banca Etica 2025-2028, costruito attraverso il contributo attivo di tantissime persone socie e dei sette Portatori di Valore. Il percorso che ha portato alla sua definizione ha coinvolto tutte le persone socie e i Portatori di Valore, che hanno scelto di sostenerlo dopo un lungo lavoro di ascolto e condivisione. Ma il confronto non si ferma qui: continuerà fino all’assemblea e anche dopo, perché crediamo che la partecipazione sia il motore di una Banca Etica sempre più forte e capace di affrontare le sfide future con coerenza e responsabilità. 

Puoi trovare tutto qui: https://listapartecipativa.eu/programma/, dove è ancora aperto ai contributi delle persone socie. È il nostro stile ed abbiamo intenzione di continuare questo dialogo per tutto il mandato se otterremo la fiducia dei soci.

Non abbiamo bisogno di insinuazioni o attacchi personali: la nostra forza è il lavoro concreto, la partecipazione e la trasparenza. Invito tutte le persone socie a valutare le nostre proposte sulla base dei contenuti, perché è su questi che si gioca il futuro della banca.

Non ci siamo candidati per diventare i padroni della banca, ma per metterci al servizio della stessa e delle persone che la compongono con il compito e la responsabilità di guidare l’istituto nei prossimi anni, per poi riconsegnarlo, ci auguriamo ancora migliore, a chi verrà dopo di noi.

Non crediamo che chi ci ha preceduto abbia sbagliato tutto. Se così fosse, dovremmo includere anche te, che sei stato direttore generale della banca per 6 anni. 

Noi ci sentiamo in continuità con la storia di Banca Etica, con il lavoro di chi ha contribuito a farla crescere e con i soci che, con le loro scelte, l’hanno resa un punto di riferimento per la finanza etica in Europa.

Sappiamo che c’è sempre margine per migliorare, ed è giusto interrogarsi su come rendere Banca Etica ancora più efficace nel perseguire la sua missione. Ma pensare di ripartire da zero ogni volta significa non riconoscere il valore della strada fatta e mettere a rischio la solidità dell’istituto. Il cambiamento è necessario, ma deve essere costruito con responsabilità e visione di lungo termine, valorizzando l’esperienza accumulata. La stabilità non è sinonimo di immobilismo, ma di capacità di gestire il cambiamento con equilibrio, senza strappi che potrebbero compromettere quanto di buono è stato costruito fino a oggi.

Il cambiamento deve essere costruito con stabilità, valorizzando l’esperienza accumulata e garantendo una transizione solida e coerente. Continuità non significa immobilismo, ma la capacità di gestire il cambiamento senza strappi, rafforzando ciò che funziona e correggendo ciò che va migliorato. La storia di Banca Etica dimostra che crescita e innovazione sono possibili solo con responsabilità e visione di lungo periodo, evitando scelte dettate dalla voglia di stravolgere tutto senza un disegno chiaro.

Ti invito a restare sui contenuti

La Lista Partecipativa non fa campagna contro nessuno! Abbiamo deciso di metterci a servizio e lavoriamo per la banca e per i soci. 

Sarebbe facile rispondere alle tue insinuazioni con altre polemiche… 

Dovrei forse dire che, essendo tu Amministratore Delegato di Atlas SGR, vuoi portare Banca Etica nell’orbita di Banca IBL? Oppure che le tue critiche a Etica SGR e a ciò che definisci “pasticcio colossale” dell’acquisizione di IMPact SGR sono interessate, visto che amministri una società concorrente? 

Non voglio e non farò questo tipo di campagna, sempre per rispetto dei soci. Preferisco confrontarmi sui contenuti, e nelle sedi previste dal percorso elettorale della banca.

Ti invito a mantenere il confronto su un piano di rispetto e verità, perché le persone socie meritano un dibattito all’altezza della storia e dei valori di Banca Etica, basato sui contenuti e non sulle insinuazioni.

Noi della Lista Partecipativa crediamo nel valore del dibattito costruttivo e riteniamo che le persone socie abbiano il diritto di scegliere con piena consapevolezza, basandosi su fatti concreti e non su insinuazioni.

In queste settimane avremo modo di confrontarci nelle sedi opportune, con il supporto di strumenti di partecipazione trasparenti e condivisi. 

Saranno le persone socie, con il principio di una testa – un voto, a decidere chi guiderà la banca nei prossimi anni. Un principio che esiste proprio per garantire l’interesse collettivo, tutelando la partecipazione di tutte e tutti e non il potere di pochi. Il futuro di Banca Etica, e di Fiare Banca Etica, si costruisce con responsabilità, trasparenza e collaborazione, non con divisioni e attacchi personali. Per questo, mi auguro che questo confronto elettorale possa essere all’altezza dei valori che caratterizzano le persone socie di Banca Etica.

Aldo Soldi – Candidato Presidente con la Lista Partecipativa

it_ITIT