Un messaggio di fiducia e visione per il futuro di Banca Etica

Versión en español abajo

Nel percorso verso un futuro sostenibile e responsabile, il ruolo della finanza etica è più che mai centrale. Banca Etica ha dimostrato in questi anni che un’alternativa concreta alle logiche dominanti è possibile, e la candidatura di Aldo Soldi e della Lista Partecipativa rappresenta un’opportunità per riaffermare con forza questo impegno.

In questa lettera, Francesco Cicione, presidente di Entopan e fondatore di Harmonic Innovation Group, condivide una riflessione profonda sulle sfide e le responsabilità che ci attendono, sottolineando l’importanza della continuità, dell’innovazione armonica e del valore della comunità nel cammino di Banca Etica.

📩 Leggi la lettera integrale qui sotto e unisciti a questo percorso di cambiamento.

Lamezia Terme,
16 Marzo 2025

Caro Aldo,

care Amiche e cari Amici della Lista Partecipativa (e tra tutte e tutti lasciatemi rivolgere un saluto affettuoso alla cara Roberta Conte),

in un’epoca di grandi diseguaglianze e disgregazioni – morali, culturali, sociali, democratiche e politiche – la necessità di ripartire dalle comunità non è solo un’opzione, ma una condizione essenziale per costruire un futuro più giusto e sostenibile. Come ci ha ricordato il Premio Nobel per l’Economia Muhammad Yunus, le comunità rappresentano il cuore pulsante del cambiamento, i luoghi in cui le persone possono ricostruire legami di fiducia, solidarietà e mutuo sostegno. Banca Etica, sin dalla sua nascita, è stata una vera comunità di destino. E tale dovrà continuare ad essere. Ci sentiamo tutti parte di questo cammino necessario che, coraggiosamente e contro-intuitivamente, si è posto come punto di riferimento per coloro i quali credono nella finanza come strumento di equità, inclusione e sviluppo armonico. E non come fine.

Oggi viviamo non solo un’epoca di cambiamenti, ma un vero e proprio cambiamento d’epoca. Ce lo ricorda sempre Papa Francesco. Siamo nel mezzo di una singolarità storica, al centro di uno slittamento paradigmatico senza precedenti nella Storia. Siamo al bivio tra utopia verosimile e distopia evitabile. Nei prossimi anni si deciderà il futuro dell’umanità per i secoli a venire. Abbiamo il dovere di affrontare con consapevolezza e senso di responsabilità questi delicati passaggi. Abbiamo il dovere di restare uniti. Abbiamo il dovere di non lasciarci distrarre.

Le sfide che ci attendono sono decisive. Dobbiamo affrontarle coniugando tradizione ed innovazione. Dobbiamo custodire il patermunus, impegnandoci, nel contempo, ad accrescerlo e tramandarlo, ritornando ad essere buoni antenati delle future generazioni ma anche buoni discendenti di chi ci ha preceduti. Non c’è futuro nel passato ma non può esserci futuro senza il passato. Siamo perennemente in cammino. Siamo nani sulle spalle dei giganti. Riconoscersi figli di una storia antica è garanzia di futuro. La vera innovazione è sempre armonica e mai distruttiva. La vera innovazione è (ri)creatrice e mai palingenetica. La vera innovazione è premurosa e mai retorica. La vera innovazione è maieutica e mai interessata. È nostro dovere e compito essere buoni, veri ed autentici innovatori.

È nostro dovere e compito immaginare e costruire un futuro buono, lontani dalle dietrologie aride e strumentali. Un futuro buono che dia continuità al grande lavoro già fatto (ed a questo proposito rivolgo un grandissimo grazie al Consiglio di Amministrazione uscente, ad Anna Fasano e Marina Galati in particolare, insieme a tutto il management). Un futuro buono capace di non cedere alle sirene del nuovismo facile e superficiale, del determinismo tecnologico e sociale, dell’economia predatoria e generatrice di guerre, divisioni e morte, la cui minaccia si percepisce in maniera sempre più incombente in questa complicata fase storica segnata dall’avanzare pericoloso dei neo equilibri geopolitici e geoeconomici emergenti. Un futuro buono capace di sanare la frattura tra verità dell’essere e verità dei fini in una società segnata da gravi e crescenti divari ambientali, economici, sociali, culturali e democratici. Un futuro buono fondato sulla dignità dell’uomo e su un nuovo equilibrio tra economia e valori. Un futuro di pace e giustizia sociale. In questa prospettiva Banca Etica e la sua comunità possono e debbono continuare a testimoniare la possibilità di una concreta e virtuosa alternativa alle logiche correnti e dominanti. La tua candidatura, carissimo Aldo, la vostra candidatura, rappresenta un’opportunità per riaffermare questo impegno verso una nuova stagione di responsabilità e innovazione buona.

Abbiamo bisogno di una visione della finanza che vada oltre la fredda logica acquisitiva ed incrementale basata sulla sterile grammatica dei soli numeri incapaci. Più futuro e meno futures, verrebbe da dire. Oggi assistiamo a un processo di trasformazione che impone nuove responsabilità alle imprese e alle istituzioni finanziarie. L’entrata in vigore della Direttiva UE 2022/2464 e del Regolamento Delegato 2023/2772 segna l’inizio di un percorso di trasparenza e responsabilità che impone di superare la mera logica del profitto per orientare la finanza verso la generazione di valore condiviso. Questo percorso, seppur ancora segnato da retoriche e rischi di greenwashing, rappresenta un’opportunità concreta per affermare il primato degli impatti positivi – ambientali, sociali, demografici, democratici e culturali – sulla cultura della finanziarizzazione che ha dominato gli ultimi cinquant’anni. Non possiamo più permetterci di misurare il successo solo attraverso gli indicatori finanziari di breve periodo. Dobbiamo invece riscoprire una visione della finanza che metta al centro la custodia delle risorse comuni e la destinazione universale dei beni. Il futuro della finanza non si gioca sulla massimizzazione dei profitti, bensì sulla capacità di costruire modelli di sviluppo generativi, inclusivi e sostenibili, capaci di creare bellezza e valore nel lungo termine. Dobbiamo sostituire il motto aureo al motto olimpico. Siamo chiamati a testimoniare la destinazione universale dei beni ed una concezione della proprietà che non sia mero ius utenti et abutendi bensi potestas procurandi et dispensandi. Siamo custodi e non proprietari.

L’avvento dell’intelligenza artificiale ed il progressivo affermarsi di un nuova élite tecnocratica renderanno ancora più urgente questo dovere di testimonianza: da un lato, il rischio di un’ulteriore concentrazione del potere finanziario nelle mani di pochi, dall’altro, la possibilità di creare un’economia più giusta e accessibile. È necessaria una nuova alfabetizzazione della finanza e un quadro normativo che affranchi i servizi essenziali e l’innovazione dall’obbligo del profitto immediato, trasformandoli in veri e propri beni comuni. Come ci ricorda Gaël Giraud, dobbiamo abbandonare la visione semplicistica dell’equilibrio finanziario e adottare modelli dinamici e non lineari, capaci di cogliere la complessità della realtà. E come ammoniva Norbert Wiener, non possiamo ridurre il valore di un’iniziativa ai soli profitti monetari: il successo deve essere misurato sulla base della qualità degli impatti generati e della capacità di contribuire a un futuro armonico.

Anche la finanza ha bisogno di vera innovazione armonica.

Banca Etica ha già fatto tanto in questa prospettiva. Ma il mio desiderio ed il desiderio di tanti – oltre che l’appello che la storia ci rivolge – è di fare di più. Molto di più. Insieme possiamo farlo, nella comunione dei talenti. Facciamolo, dunque.

Il cammino di Banca Etica è il cammino che anche Entopan ed Harmonic Innovation Group stanno percorrendo da tempo, nel solco dell’innovazione armonica.

Camminiamo insieme, allora, l’uno a fianco dell’altro, l’uno complemento dell’altro.

Arriveremo.

“Bello è il bosco, buio e profondo, ma io ho promesse da non tradire. E miglia da percorrere prima di andare a dormire. E miglia da percorrere prima di andare dormire.”

Con stima e fiducia,

Francesco Cicione
Presidente di Entopan
Fondatore di Harmonic Innovation Group


Un mensaje de confianza y visión para el futuro de Banca Etica

En el camino hacia un futuro sostenible y responsable, el papel de la finanza ética es más crucial que nunca. Banca Etica ha demostrado en estos años que existe una alternativa real a las lógicas dominantes, y la candidatura de Aldo Soldi y la Lista Participativa representa una oportunidad para reafirmar con fuerza este compromiso.

En esta carta, Francesco Cicione, presidente de Entopan y fundador de Harmonic Innovation Group, comparte una profunda reflexión sobre los desafíos y responsabilidades que nos esperan, destacando la importancia de la continuidad, la innovación armónica y el valor de la comunidad en el camino de Banca Etica.

📩 Lee la carta completa a continuación y únete a este camino de cambio.

Lamezia Terme,
16 Marzo 2025

Querido Aldo,

queridas amigas y amigos de la Lista Participativa (y, entre todas y todos, permitidme enviar un afectuoso saludo a la querida Roberta Conte),

En una época de grandes desigualdades y fracturas – morales, culturales, sociales, democráticas y políticas – la necesidad de reconstruir a partir de las comunidades no es solo una opción, sino una condición esencial para construir un futuro más justo y sostenible. Como nos recordó el Premio Nobel de Economía Muhammad Yunus, las comunidades representan el corazón del cambio, los espacios donde las personas pueden reconstruir lazos de confianza, solidaridad y apoyo mutuo.

Desde su nacimiento, Banca Etica ha sido una verdadera comunidad de destino. Y así debe seguir siendo. Nos sentimos todos parte de este camino necesario que, con valentía y contracorriente, se ha convertido en un referente para quienes creen en la finanza como herramienta de equidad, inclusión y desarrollo armonioso, y no como un fin en sí misma.

Hoy no solo vivimos una época de cambios, sino un verdadero cambio de época. Nos lo recuerda siempre el Papa Francisco. Nos encontramos en medio de una singularidad histórica, en el centro de un cambio de paradigma sin precedentes en la Historia. Estamos en una encrucijada entre una utopía verosímil y una distopía evitable.

En los próximos años se decidirá el futuro de la humanidad para los siglos venideros. Tenemos el deber de afrontar estos momentos con conciencia y responsabilidad. Tenemos el deber de permanecer unidos. Tenemos el deber de no dejarnos distraer. Los desafíos que nos esperan son cruciales. Debemos enfrentarlos combinando tradición e innovación, protegiendo el pater munus y, al mismo tiempo, fortaleciéndolo y transmitiéndolo, para volver a ser buenos ancestros para las generaciones futuras, pero también buenos descendientes de quienes nos precedieron.

No hay futuro en el pasado, pero no puede haber futuro sin el pasado. Estamos en constante camino. Somos enanos a hombros de gigantes. Reconocernos como herederos de una historia antigua es una garantía de futuro. La verdadera innovación es siempre armónica y nunca destructiva. La verdadera innovación es (re)creadora y nunca puramente refundacional. La verdadera innovación es cuidadosa y nunca retórica. La verdadera innovación es mayéutica y nunca interesada. Es nuestro deber y compromiso ser buenos, verdaderos y auténticos innovadores. Es nuestro deber y compromiso imaginar y construir un futuro bueno, lejos de las retóricas vacías y de los intereses oportunistas. Un futuro bueno que dé continuidad al gran trabajo ya realizado (y en este sentido, un enorme agradecimiento al Consejo de Administración saliente, a Anna Fasano y Marina Galati en particular, junto con todo el equipo directivo). Un futuro bueno que no ceda a las sirenas del “nuevo por el nuevo”, del determinismo tecnológico y social, de la economía depredadora y generadora de guerras, divisiones y muerte, cuya amenaza es cada vez más inminente en esta fase histórica marcada por el avance de los nuevos equilibrios geopolíticos y geoeconómicos emergentes.

Un futuro bueno capaz de sanar la fractura entre la verdad del ser y la verdad de los fines, en una sociedad marcada por crecientes desigualdades ambientales, económicas, sociales, culturales y democráticas. Un futuro bueno basado en la dignidad humana y en un nuevo equilibrio entre economía y valores. Un futuro de paz y justicia social. En esta perspectiva, Banca Etica y su comunidad pueden y deben seguir demostrando que una alternativa concreta y virtuosa a las lógicas dominantes es posible. Tu candidatura, querido Aldo, vuestra candidatura, representa una oportunidad para reafirmar este compromiso hacia una nueva etapa de responsabilidad e innovación buena.

Necesitamos una visión de la finanza que vaya más allá de la lógica fría y adquisitiva basada en la estéril gramática de los números. Más futuro y menos “futures”, podríamos decir. Hoy asistimos a un proceso de transformación que impone nuevas responsabilidades a las empresas y a las instituciones financieras. La entrada en vigor de la Directiva UE 2022/2464 y del Reglamento Delegado 2023/2772 marca el inicio de un camino hacia mayor transparencia y responsabilidad, que impone superar la mera lógica del beneficio y orientar la finanza hacia la generación de valor compartido. Este camino, aunque todavía marcado por retóricas y riesgos de greenwashing, representa una oportunidad concreta para afirmar la primacía de los impactos positivos – ambientales, sociales, demográficos, democráticos y culturales – sobre la cultura de la financiarización que ha dominado los últimos cincuenta años. Ya no podemos permitirnos medir el éxito solo a través de los indicadores financieros de corto plazo.

Debemos recuperar una visión de la finanza centrada en la custodia de los recursos comunes y en la destinación universal de los bienes. El futuro de la finanza no se juega en la maximización de los beneficios, sino en la capacidad de construir modelos de desarrollo generativos, inclusivos y sostenibles, capaces de crear belleza y valor a largo plazo. Debemos reemplazar el lema olímpico por el lema áureo. Estamos llamados a demostrar la destinación universal de los bienes y una concepción de la propiedad que no sea un mero ius utendi et abutendi, sino una potestas procurandi et dispensandi. Somos custodios y no propietarios.

El avance de la inteligencia artificial y la creciente consolidación de una nueva élite tecnocrática hacen aún más urgente este compromiso: por un lado, el riesgo de una concentración aún mayor del poder financiero en manos de unos pocos; por otro, la posibilidad de crear una economía más justa y accesible. Es necesario un nuevo alfabetismo financiero y un marco normativo que libere los servicios esenciales y la innovación de la obligación del beneficio inmediato, transformándolos en bienes comunes. Como nos recuerda Gaël Giraud, debemos abandonar la visión simplista del equilibrio financiero y adoptar modelos dinámicos y no lineales, capaces de captar la complejidad de la realidad. Y como advertía Norbert Wiener, no podemos reducir el valor de una iniciativa únicamente a sus beneficios monetarios: el éxito debe medirse por la calidad de los impactos generados y por su capacidad de contribuir a un futuro armonioso.

Incluso la finanza necesita una verdadera innovación armónica.

Banca Etica ya ha hecho mucho en esta dirección. Pero mi deseo, el deseo de muchos – y el llamado que nos hace la historia – es hacer aún más. Mucho más.

Juntos podemos hacerlo, sumando nuestros talentos. Hagámoslo.

El camino de Banca Etica es el mismo camino que Entopan y Harmonic Innovation Group han estado recorriendo desde hace tiempo, en la línea de la innovación armónica.

Caminemos juntos, entonces, uno al lado del otro, complementándonos mutuamente.

Llegaremos.

“El bosque es hermoso, oscuro y profundo, pero tengo promesas que cumplir. Y millas que recorrer antes de dormir. Y millas que recorrer antes de dormir.”

Con estima y confianza,

Francesco Cicione
Presidente de Entopan
Fundador de
Harmonic Innovation Group

it_ITIT